
LA CAMERETTA del mio bambino
La cameretta del mio bambino…ecco perché è meglio aspettare di avere in braccio il proprio cucciolo prima di arredare e comprare tutto!!! Vi racconto come è nata quella di Alisea…
Non so se è capitato anche a voi, ma durante la mia gravidanza ho avuto tante “idee urgenti”. Sarà la noia del tempo passato sul divano nei periodi che la ginecologa mi metteva “ferma”, saranno gli ormoni o solo l’iperattività alternata alla letargia più assoluta, ma io ho avuto tanto tanto tanto tempo per pensare.
Perché tutto quello che pensi quando sei incinta è assoluto, urgente, irrimandabile. Il tuo “termine” o DPP (data presunta del parto) è il traguardo e limite di ogni cosa, oltre a quella data non esiste nulla di conosciuto, ti aspetta un nuovo mondo, una nuova vita. Forse per questo motivo devi risolvere tutto prima. Ecco spiegato perché così tante donne affrontano un trasloco, ristrutturazione o lavori in casa durante la gravidanza.
Uno dei miei “pensieri” più insistenti era la cameretta. Quando non hai figli e hai una camera in più quella diventa lo “studiolo”, che più che studiolo potrei chiamarlo, come si dice a Firenze, “sbratto”. Naturalmente questa stanza sarebbe diventata la cameretta del mio pesciolino e non poteva rimanere assolutamente nelle condizioni attuali.
Bene, non restava che svuotare tutto! Così tra una contrazione di Braxton e un riposino comincio a buttare, trasferire, archiviare tutto il contenuto della stanza fino a fare il vuoto. Eh sì il vuoto, perché tutto quello che c’era era inadatto al mio pesciolino.
Ma poi, davanti alla camera pronta per essere riprogettata, mi fermo e non riesco ad andare oltre a quel vuoto. Forse è come la bambina nella mia pancia, una scatola nuova, che aspetta solo di essere riempita. Ma non posso io da sola cominciare a riempirla. E così la cameretta è rimasta lì ad attendere insieme a me il DPP.
Una stanza vuota e una culla, non c’era altro ad attenderci a casa di ritorno dal ospedale.
La culla di famiglia, portata da mio fratello dalla Svizzera con una Fiat Punto troppo piccola, piena di ricordi e impronte di memorie passate. La prima “cameretta” di Alisea è stata la sua culla. Aveva tutto quello che le serviva e soprattutto poteva andare ovunque fosse la sua mamma!
Ecco come dovrebbe essere la cameretta del mio bambino, vuota, in attesa del arrivo della cosa più importante, il bambino!
Poi il bambino arriva e anche il nuovo mondo e la nuova vita e riempire quella stanza vuota diventa facile e naturale. Quindi non affrettatevi a preparare tutto e subito, aspettate di vedere il vostro piccolo e quello che vi servirà sarà sempre più chiaro giorno dopo giorno.
Sono contenta di non essermi fatta prendere dalla fretta o condizionare dalle persone o dalla commessa di turno che voleva fartrmi mettere nella lista nascita di tutto e di più. Perché quando sei incinta tutti e dico tutti vogliono darti consigli preziosi e illuminarti con metodi infallibili. Esistono liste su liste e mille corsi di preparazione, ma la verità non è una e non è assoluta. Ognuno deve vivere la maternità a modo suo e questa è solo la mia!
La cameretta di Alisea è nata insieme a lei ed è cresciuta e cambiata insieme a lei. All’inizio la cameretta era il luogo dei giochi e dei riposini pomeridiani, piccoli momenti di separazione, fino a diventare insieme alla sua indipendenza ed autonomia, il suo mondo!
Abbiamo disegnato l’armadio quando Alisea aveva quattro mesi, frammentato in tanti piccoli sportelli a misura di bambino, dove riporre non solo i vestiti ma nascondere piccoli segreti. Le nicchie removibili diventano box porta-giochi, sedute o tavolini da comporre e spostare. I colori, blu carta da zucchero, azzurro pastello e viola cenere, sono quelli della serie Aimé et Céleste di Moulin Roty, del suo doudou “mimmi” e carillon Aldo che conosce da quando è nata.
Insieme al armadio è nata anche la grande nicchia inclinata, il colore scuro per dare profondità e raccoglimento. Ai due lati le librerie, a destra i ripiani per i giochi e a sinistra le mensoline a L per i libri frontali. La libreria frontale è uno degli elementi fondamentali della cameretta in stile Montessori. La libreria frontale permette al bambino, che non sa leggere, di scegliere i libri in piena autonomia, attraverso le immagini e riporli con più facilità. La posizione dei libri ne facilita la loro manipolazione. Le copertine diventano titolo, incuriosiscono e invitano il bambino a “leggere” e sfogliare il libro liberamente. Una bacheca di colori, immagini e figure.
L’altalena è stato un elemento fondamentale, come l’armadio, la libreria e il letto. Un passatempo vitale nelle giornate di pioggia, un amore a prima vista. Ora il dondolo amaca ha sostituito l’altalena da piccoli, ma è ancora l’oggetto più amato della cameretta.
Per il secondo compleanno ho costruito la sua casa delle bambole, quella che poi è diventata la libreria “Il Castello”. Anche la casa delle bambole per trovare un suo posto definitivo ha girato un po’ per tutta casa a secondo del luogo dei giochi preferito del momento. Ora è in camera, appesa, una vetrina dei giochi più belli e tesori preziosi.
I materassi a terra lungo la parete li abbiamo usati per giocare, leggere e dormire. Un’idea molto spartana di lettino Montessori da cui è nato poi il nostro lettino “Tutti giù per terra”, ma questa è un’altra storia (…)
Il co-sleeping è stata la nostra scelta per la nanna notturna dei primi mesi poi diventati anni. Quindi non abbiamo mai avuto bisogno di un vero lettino, ma solo di uno spazio morbido e accogliente. I nostri materassi hanno assolto in modo egregio al loro dovere, ospitando visitatori di passaggio e amichetti.
Per il quarto compleanno di Alisea, il materasso a terra è stato sostituito dal lettino “La casa dei sogni”. Un progetto nato per lei, un lettino che si trasforma e cresce insieme al bambino. La casetta può essere montata sul lettino oppure appoggiata liberamente a terra. Può essere usata come spazio gioco, angolo lettura, rifugio, si trasforma a seconda della fantasia e immaginazione del bambino!!
La cameretta della mia bambina è un mondo in trasformazione, un universo in espansione che segue un percorso tutto suo e che cresce insieme ad Alisea.
A me il compito di mantenere una certa armonia che le permetta di concentrarsi nel gioco e riposarsi per la nanna e di creare un ambiente che le consenta di crescere liberamente e apprendere, spero, un senso del bello.
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